Fin dall'antichità era noto che alcuni materiali strofinati con un panno di lana riuscivano a sollevare, attirare o respingere altri oggetti. In particolare c'erano (e ci sono) due tipi di materiali: il primo era l'ambra (resina fossile che in greco viene detta appunto elektron) e l'altro era il vetro. Strofinando con un panno di lana una bacchetta di ambra, quest'ultima attira un'altra bacchetta di vetro precedentemente strofinata con un panno di lana, la stessa bacchetta di ambra una volta avvicinata a un'altra bacchetta di ambra invece la respinge. Analogalmente una bacchetta di vetro strofinata attira una bacchetta d'ambra strofinata ma respinge un'altra bacchetta di vetro. Oggigiorno tale fenomeno, chiamato elettrizzazione per strofinio, si può osservare usando bacchette di plastica in luogo della più rara ambra e sempre con bacchette di vetro come mostrato in Figura 1. Si pensava quindi all'esistenza di un "fluido vetroso" e di un "fluido resinoso" in grado di interagire tra loro. L'elettricità era quindi un fenomeno curioso ma che non venne approfondito nelle sue implicazioni tecniche fino al XVIII secolo.
Solo al finire del XVII secolo si capì che l'elettrizzazione della materia non era dovuta a "fluidi vetrosi o resinosi" ma all'esistenza della carica elettrica la quale può essere positiva (come quella "acquistata" dal vetro strofinato con la lana) o negativa (come quella acquistata dall'ambra o dalla plastica strofinate con il panno di lana). Più avanti diedoro il nome "elettrone" alla carica negativa. In Figura 2 viene rappresentata la struttura della materia secondo il modello dell'atomo di Rutherford.
I materiali a seconda di come gli elettroni sono legati ai nuclei si suddividono in "conduttori" (gli elettroni sono liberi di muoversi perchè sono poco vincolati ai nuclei) e "isolanti" (gli elettroni non si possono muovere perchè vincolati ai nuclei di ciascun atomo). Esempi di conduttori sono tutti i metalli tra cui il rame, l'alluminio, l'argento, l'oro, lo zinco ecc... mentre esempi di isolanti sono il vuoto, l'aria, le plastiche (polietilene, PVC) e alcuni gas (tipo l'esafloruro di zolfo). Le soluzioni elettrolitiche sono anch'esse conduttrici (qui la conduzione avviene però tramite ioni e non con elettroni liberi). NB: il cedimento/acquisto di carica è sempre dovuto ad acquisto o cessione di elettroni: se un materiale cede elettroni (che rappresentano appunto la carica negativa) si carica positivamente; se un materiale acquista elettroni si carica negativamente. La carica positiva isolata (e non dovuta a cessioni di elettroni) in natura esiste e si chiama protone il quale però, essendo vincolato al nucleo dell'atomo, non si può muovere. In Figura 3 viene illustrato il caricamento (positivo del vetro) che avviene per cessione di elettroni alla lana (che a sua volta si carica negativamente).
Da quanto detto precedentemente risulta chiaro che corpi caricati con cariche dello stesso segno (sia esso positivo + o negativo -) si respingono mentre corpi caricati con cariche di segno opposto si attraggono. Altri modi di caricare materiali, oltre allo strofinio (possibile solo nei materiali isolanti perchè i conduttori non isolati disperderebbero la loro carica verso altri conduttori come ad esempio la terra e vanificherebbe l'azione di carica del panno), sono l'induzione elettrostatica che avviene avvicinando un corpo precedentemente caricato detto induttore (ad esempio un isolante caricato per strofinio) a un materiale conduttore detto indotto: in Figura 4 vediamo questo processo: avvicinando un corpo dotato di carica, ad esempio positiva, a un conduttore (i cui elettroni, come studiato dalla chimica, risultano poco legati ai nuclei e quindi liberi di muoversi tra gli atomi: da qui il nome di "conduttore") gli elettroni (cariche negative) si avvicinano alla carica positiva dell'induttore, mentre la parte del conduttore lontana rimane sguarnita di elettroni e si caricherà quindi positivamente. Allontanando l'induttore il fenomeno svanisce. Se però colleghiamo per un breve lasso di tempo l'induttore a terra (mediante un filo), le cariche positive si disperdono verso terra (o meglio: gli elettroni della terra sono attratti dalla bacchetta induttrice verso il conduttore e neutralizzano quindi le cariche positive): a questo punto, scollegando la terra, il conduttore rimane caricato negativamente.